Chiusura del mercato russo: implicazioni strategiche per le PMI esportatrici
Alla ricerca di nuove opportunità tramite un percorso di riposizionamento
Pubblicato da Marcello Antonioni. .
Management 3. Posizionamento e PotenzialitàL’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha implicato una significativa escalation delle tensioni geopolitiche, non soltanto tra i paesi direttamente coinvolti nel conflitto, ma anche tra il fronte occidentale, che si è posto a sostegno dell'Ucraina, e quello russo. Ciò restituisce una prospettiva di forte ridimensionamento, se non di completa chiusura, delle operazioni di commercio estero europeo rivolte al mercato russo, come documentato in un recente articolo ExportPlanning.
La chiusura de facto del mercato russo per le imprese occidentali, per un orizzonte temporale certamente non breve, imporrà agli esportatori italiani presenti su tale mercato di riorientare le proprie strategie di internazionalizzazione nella direzione di nuove destinazioni alternative o di rafforzamento della presenza su mercati esteri già serviti, che presentino spazi di miglioramento della propria performance1. Questo tema risulta particolarmente rilevante per le imprese appartenenti a quei settori nei quali il peso del mercato russo riveste un'importanza particolarmente significativa2.
Per una PMI che debba necessariamente riposizionarsi alla luce del suddetto scenario, diventa fondamentale disporre degli strumenti per poter individuare quali destinazioni alternative prendere in considerazione e/o quali, invece, rafforzare. Il catalogo Export Best Practice propone un set di strumenti per la specifica fase di Scelta Mercati3, che mira a supportare l'individuazione dei più promettenti mercati target per l'area di business di interesse.
Anche nell’ipotesi di esposizione non diretta o comunque marginale sul mercato russo, potranno derivare per le PMI italiane dei contraccolpi indiretti, dovuti agli effetti sulla concorrenza internazionale che la chiusura del mercato russo tenderà a generare. Infatti, soprattutto in quei settori nei quali il mercato russo costituisce una destinazione rilevante per i player europei, le pressioni competitive nell’area di business considerata tenderanno ad aumentare, imponendo alle PMI italiane un rafforzamento del posizionamento competitivo sui mercati esteri già serviti.
L'attuale crisi in corso potrà quindi rappresentare, per le PMI esportatrici italiane, anche l’occasione di un ripensamento complessivo della strategia di internazionalizzazione sino ad ora seguita, finalizzato ad un rinnovamento strategico. In questo contesto, si segnala l’area di servizi Posizionamento e Potenzialità Impresa, che intende mettere a fattore comune i punti di forza e di debolezza dell’impresa con lo scenario di opportunità e minacce del contesto internazionale.
Nella relativa sezione del nostro magazine sono stati documentati i possibili vantaggi, ad esempio, di una analisi di posizionamento di prezzo, piuttosto che una analisi complessiva del portafoglio mercati esteri già servito, di misurazione della propria quota di mercato, per arrivare alla definizione di value proposition specifiche a seconda dei segmenti target dell’impresa. In tutti questi case-study, l’obiettivo dell’intervento proposto è stato quello di aumentare la consapevolezza dell’impresa sui propri punti di forza e debolezza relativi, e di supportarla nel definire un posizionamento competitivo che risultasse “sostenibile”, date le caratteristiche dell’ambiente esterno - in grado cioè di cogliere, da un lato, le opportunità e, dall’altro, fronteggiare adeguatamente il quadro delle minacce competitive dei mercati esteri di riferimento.
Conclusioni
La necessità di un riposizionamento strategico che la crisi russo-ucraina tenderà ad imporre potrà riguardare, in maniera diretta o indiretta, un numero significativo di PMI italiane: questo perché potrà riguardare sia le imprese direttamente più esposte in termini di presenza sul mercato russo, sia quelle imprese che vedranno aumentare le pressioni competitive sugli altri mercati esteri serviti, in conseguenza della necessità di riposizionamento dei competitori occidentali più dipendenti dal mercato russo. Gli strumenti messi a disposizione dal progetto Export Best Practice mirano ad offrire un supporto alle decisioni delle PMI chiamate a tale rinnovamento strategico.
1. Si veda, a tale proposito, il recente articolo Controllo risultati 2021: un utile esercizio per le imprese esportatrici, che mette in evidenza una tecnica per individuare i mercati esteri sui quali sussistono spazi per un miglioramento del proprio posizionamento. Un’altra tecnica molto utile per individuare i mercati sotto-performanti per l’impresa è la cosiddetta market share analysis.
2. Si veda in merito l'articolo ExportPlanning Italia-Russia: i settori del made in Italy più esposti.
3. Si rimanda alla sezione Scelta Mercati del magazine per una raccolta di utili casi di studio e approcci metodologici per tale fondamentale scelta strategica, e al nostro e-book MARKET SELECTION – Come selezionare i mercati prioritari?